L’escursione a Cima Portule offre un’esperienza affascinante sia dal punto di vista naturalistico, panoramico che storico. Il percorso “classico” ad anello parte dal Bivio di Malga Larici e passando per Porta Renzola (Sentiero EE: Escursionisti Esperti), Cima Kempel raggiunge Cima Portule a 2308 m.s.l.m. per poi scendere a Bocchetta Portule e attraverso la Erzherzog Eugen Straße, la strada dell’archiduca Eugenio ritorna al punto di partenza. Con un dislivello di 700 metri e una lunghezza totale di 14 km, con una durata di oltre 5 ore, l’itinerario è classificato come medio, ma sono presenti comunque alcuni tratti impegnativi. Da evitare in inverno con neve e ghiaccio se non si hanno ottime conoscenze d’alpinismo invernale.
Cima Portule era la montagna più “amata” da Mario Rigoni Stern. Per gli appassionati di storia e di letteratura, un’escursione in questi luoghi, offre l’opportunità di camminare sui sentieri percorsi da Mario Rigoni Stern, immersi nella bellezza naturale e nella memoria storica che ha ispirato le sue narrazioni. In “Amore di confine”, infatti Mario descrive il suo legame con Cima Portule e i ricordi di un amico libraio del Trentino .
Nella Prima Guerra Mondiale, durante l’Offensiva di Primavera dal maggio 1916 la Cima come tutta la zona circostante cadde in mano Austroungarica. Il Portule, Kempel in cimbro, antica parlata altopianese, diventerà così il vero obiettivo italiano degli attacchi all’Ortigara. L’Operazione K, (K-empel) altro non era che il nome in codice dell’operazione italiana (inizialmente pensata per ottobre dello stesso anno) volta alla sua riconquista della montagna e del terreno perduto in quella che i nostri Comandi chiamarono Strafexpedition letteralmente tradotto in italiano in: “Spedizione punitiva” , ed è anche il termine con cui è conosciuta in Italia l’offensiva austriaca lanciata il 15 maggio 1916.
Dalla vetta, ancora disseminata di vestigia belliche come i resti di 3 importanti teleferiche; l’imponente panorama spazia a 360° dalla conca centrale altopianese, ai Lagorai, alle Dolomiti. Durante l’itinerario di rientro, presso Bocchetta Portule, si incontra l’importante centro logistico austroungarico con i resti di serbatoi d’acqua, cannoniere e teleferiche in caverna.
Ambientale
Si attraversa un ambiente ricco di flora e fauna “d’alta montagna” con praterie alpine oltre il limite vegetazionale del bosco. Questo anello raggiunge una delle cime più alte e “iconiche”, consentendo di apprezzare uno dei “balconi” più panoramici e suggestivi dell’intero Altopiano.