Lagazuoi – Dolomiti UNESCO: Storie e Natura ad Alta Quota – Escursione martedì 20 giugno 2023
LAGAZUOI – DOLOMITI: STORIE E NATURA AD ALTA QUOTA
Escursione Martedì 20 giugno 2023
ESCURSIONE sul Lagazuoi Piccolo. – Dolomiti: Storie e Natura ad Alta Quota. Martedì 20 giugno 2023, Cortina – Dolomiti
RITROVO: ore 9.00 c/o Funivia Passo Falzarego
DURATA ESCURSIONE: giornata intera
DIFFICOLTA’: *** impegnativa
DISLIVELLO: 100 m D+ 600 m D-
ITINERARIO: 10 km A/R
SPOSTAMENTO: con mezzo proprio
DURATA ESCURSIONE: giornata intera
DIFFICOLTA’: *** impegnativa
DISLIVELLO: 100 m D+ 600 m D-
ITINERARIO: 10 km A/R
SPOSTAMENTO: con mezzo proprio
PRANZO: al sacco, abbondante acqua
INTERESSE: Storico, Ambientale e Paesaggistico
ulteriori INFO: www.guidealtopiano.it
ulteriori INFO: www.guidealtopiano.it
SVOLGIMENTO ESCURSIONE:
Raggiungeremo comodamente la cima del Piccolo Lagazuoi a quota 2778 m.s.l.m con la Funivia che dal Passo Falzarego in pochi minuti ci porterà a qualche decina di metri dalla cima. (vedi sotto orari e prezzi della funivia Lagazuoi). Dopo una sosta al Rifugio Lagazuoi che gode del primato d’essere il rifugio a quota più elevata di Cortina d’Ampezzo e vanta la terrazza più panoramica delle Dolomiti con vista su un vero mare di cime: dalla Cima Falzarego-Col dei Bos alle Cunturìnes e le Cime di Fànes, dalle possenti Tofane, forse il massiccio più maestoso tra tutte le montagne che si affacciano sulla conca ampezzana fino alle Odle, alla splendente Marmolada. A sud-est le 5 Torri e l’Averau dove si stendeva la II° linea italiana con le postazioni di artiglieria e i riflettori utilizzati per illuminare, anche di notte, la parete del Lagazuoi. Da questa straordinario “castello di roccia” si domina poi, la magnifica Val Travenanzes e i passi di Falzarego e Valparola, con il suo forte e il vicino e contesissimo Sass de Stria, la postazione Vonbank e il Col di Lana. Già presso la cima, ci immergeremo nel cuore del Museo all’aperto ricco di guglie, torrioni e vestigia risalenti al I° conflitto bellico. Tutta la montagna nel corso della Prima Guerra Mondiale fu fortificata dagli opposti schieramenti degli eserciti italiano, in avanzata verso la Val Badia, la Val Pusteria ed il Brennero e austroungarico, a difesa dei confini, che scavarono nella dura roccia, tra il 1915 e il 1917 impenetrabili trincee, postazioni di mitragliatrice, fortezze e ripari in galleria. Il Museo all’aperto è ancora oggi visitabili grazie al lavoro di ripristino di numerosi volontari; e ci permette di capire meglio la drammaticità della lotta non solo tra uomo e uomo, nemici solo per il colore della divisa, ma anche dell’aspra lotta tra uomo e natura, essere umano contro le avversità climatiche e “l’ostilità” dell’alta quota in una delle guerre più alte mai combattute in montagna.
Lo splendido scenario delle Dolomiti, riconosciuto oggi come patrimonio mondiale dell’UNESCO, è stato anche teatro di agguerriti scontri durante la Prima Guerra Mondiale. Nella notte tra il 18 e il 19 ottobre 1915, due plotoni di Alpini dei battaglioni Belluno e Val Chisone, dopo mesi di ricognizioni, riuscirono nella più ardite e improbabile delle azioni alpinistiche. Nell’oscurità della notte si arrampicarono sulla parete orientale del Piccolo Lagazuoi fino a quota 2590 metri occupando una cengia lunga oltre 200 m proprio sotto le postazioni avversarie. Subito la località venne intitolata al loro Comandante e ancora oggi è conosciuta con tale nome: Cengia Martini. Gli Alpini sul Lagazuoi continuano le loro imprese, scavando cunicoli e gallerie per cercare di resistere ai sempre maggiori attacchi austroungarici inizia anche qui la Guerra di mine. Per scacciare gli italiani, abbarbicati come aquile sugli strapiombi in quelle formidabili posizioni scavate nella roccia, gli austriaci fecero esplodere quattro grandi mine. La prima nel maggio del 1916, la seconda la più potente il 22 maggio 1917 che fece saltare in aria parte della parete per un’altezza di 199 metri e di 136 m di larghezza. Nonostante tutto, le posizioni italiane sulla cengia non vennero abbandonate. In settembre dell’anno dopo, il “balletto delle mine” come testimoniato da un alpino sul Lagazuoi il 16 settembre 1917 si ripete: «Il rombo dell’esplosione non si attenua, dilaga sulla cengia come un convoglio ferroviario che si addentri rumoroso in una interminabile galleria: meno cupo ma più ampio, uno scroscio infernale ci dà la sensazione che la montagna ci stia crollando addosso» Ma gli Alpini resistono e a loro volta scavano una galleria che sale per 200 metri di dislivello all’interno della montagna, fino all’anticima del Piccolo Lagazuoi. Il 20 giugno 1917 sotto l’anticima fanno detonare oltre 32 tonnellate esplosivo, occupando parzialmente ciò che ne rimaneva del presidio austriaco dell’anticima. Il cratere provocato da quest’esplosione è ancor oggi ben visibile.
L’assenza di vegetazione lungo le ripide pareti della montagna ben ci faranno comprendere le diverse litologie presenti nell’area, ovvero lo studio dei caratteri fisico-chimici macroscopicamente determinabili che definiscono l’aspetto e il tipo di una roccia, perlopiù legate geneticamente a piattaforme carbonatiche e a bacini deposizionali del Triassico Medio e Superiore, quando la zona dolomitica in questione era parte di un mare tropicale. In un secondo memento, al termine della deformazione tettonica, si svilupparono nuove piattaforme, sia sulle vecchie scogliere che sulle rocce vulcaniche, generando così rocce indicate con il nome di Dolomia Cassiana corrispondenti a scogliere coralline che si accrescono lateralmente, oggi ben visibili.Percorreremo anche un tratto del Dolomites World Heritage Geotrail: un trekking di più giorni tra i nove Sistemi delle Dolomiti Patrimonio Mondiale, ispirato ai principi del geoturismo e creato per introdurre l’escursionista, passo dopo passo e in modo semplice, alla straordinaria storia geologica delle Dolomiti.
Raggiungeremo comodamente la cima del Piccolo Lagazuoi a quota 2778 m.s.l.m con la Funivia che dal Passo Falzarego in pochi minuti ci porterà a qualche decina di metri dalla cima. (vedi sotto orari e prezzi della funivia Lagazuoi). Dopo una sosta al Rifugio Lagazuoi che gode del primato d’essere il rifugio a quota più elevata di Cortina d’Ampezzo e vanta la terrazza più panoramica delle Dolomiti con vista su un vero mare di cime: dalla Cima Falzarego-Col dei Bos alle Cunturìnes e le Cime di Fànes, dalle possenti Tofane, forse il massiccio più maestoso tra tutte le montagne che si affacciano sulla conca ampezzana fino alle Odle, alla splendente Marmolada. A sud-est le 5 Torri e l’Averau dove si stendeva la II° linea italiana con le postazioni di artiglieria e i riflettori utilizzati per illuminare, anche di notte, la parete del Lagazuoi. Da questa straordinario “castello di roccia” si domina poi, la magnifica Val Travenanzes e i passi di Falzarego e Valparola, con il suo forte e il vicino e contesissimo Sass de Stria, la postazione Vonbank e il Col di Lana. Già presso la cima, ci immergeremo nel cuore del Museo all’aperto ricco di guglie, torrioni e vestigia risalenti al I° conflitto bellico. Tutta la montagna nel corso della Prima Guerra Mondiale fu fortificata dagli opposti schieramenti degli eserciti italiano, in avanzata verso la Val Badia, la Val Pusteria ed il Brennero e austroungarico, a difesa dei confini, che scavarono nella dura roccia, tra il 1915 e il 1917 impenetrabili trincee, postazioni di mitragliatrice, fortezze e ripari in galleria. Il Museo all’aperto è ancora oggi visitabili grazie al lavoro di ripristino di numerosi volontari; e ci permette di capire meglio la drammaticità della lotta non solo tra uomo e uomo, nemici solo per il colore della divisa, ma anche dell’aspra lotta tra uomo e natura, essere umano contro le avversità climatiche e “l’ostilità” dell’alta quota in una delle guerre più alte mai combattute in montagna.
Lo splendido scenario delle Dolomiti, riconosciuto oggi come patrimonio mondiale dell’UNESCO, è stato anche teatro di agguerriti scontri durante la Prima Guerra Mondiale. Nella notte tra il 18 e il 19 ottobre 1915, due plotoni di Alpini dei battaglioni Belluno e Val Chisone, dopo mesi di ricognizioni, riuscirono nella più ardite e improbabile delle azioni alpinistiche. Nell’oscurità della notte si arrampicarono sulla parete orientale del Piccolo Lagazuoi fino a quota 2590 metri occupando una cengia lunga oltre 200 m proprio sotto le postazioni avversarie. Subito la località venne intitolata al loro Comandante e ancora oggi è conosciuta con tale nome: Cengia Martini. Gli Alpini sul Lagazuoi continuano le loro imprese, scavando cunicoli e gallerie per cercare di resistere ai sempre maggiori attacchi austroungarici inizia anche qui la Guerra di mine. Per scacciare gli italiani, abbarbicati come aquile sugli strapiombi in quelle formidabili posizioni scavate nella roccia, gli austriaci fecero esplodere quattro grandi mine. La prima nel maggio del 1916, la seconda la più potente il 22 maggio 1917 che fece saltare in aria parte della parete per un’altezza di 199 metri e di 136 m di larghezza. Nonostante tutto, le posizioni italiane sulla cengia non vennero abbandonate. In settembre dell’anno dopo, il “balletto delle mine” come testimoniato da un alpino sul Lagazuoi il 16 settembre 1917 si ripete: «Il rombo dell’esplosione non si attenua, dilaga sulla cengia come un convoglio ferroviario che si addentri rumoroso in una interminabile galleria: meno cupo ma più ampio, uno scroscio infernale ci dà la sensazione che la montagna ci stia crollando addosso» Ma gli Alpini resistono e a loro volta scavano una galleria che sale per 200 metri di dislivello all’interno della montagna, fino all’anticima del Piccolo Lagazuoi. Il 20 giugno 1917 sotto l’anticima fanno detonare oltre 32 tonnellate esplosivo, occupando parzialmente ciò che ne rimaneva del presidio austriaco dell’anticima. Il cratere provocato da quest’esplosione è ancor oggi ben visibile.
L’assenza di vegetazione lungo le ripide pareti della montagna ben ci faranno comprendere le diverse litologie presenti nell’area, ovvero lo studio dei caratteri fisico-chimici macroscopicamente determinabili che definiscono l’aspetto e il tipo di una roccia, perlopiù legate geneticamente a piattaforme carbonatiche e a bacini deposizionali del Triassico Medio e Superiore, quando la zona dolomitica in questione era parte di un mare tropicale. In un secondo memento, al termine della deformazione tettonica, si svilupparono nuove piattaforme, sia sulle vecchie scogliere che sulle rocce vulcaniche, generando così rocce indicate con il nome di Dolomia Cassiana corrispondenti a scogliere coralline che si accrescono lateralmente, oggi ben visibili.Percorreremo anche un tratto del Dolomites World Heritage Geotrail: un trekking di più giorni tra i nove Sistemi delle Dolomiti Patrimonio Mondiale, ispirato ai principi del geoturismo e creato per introdurre l’escursionista, passo dopo passo e in modo semplice, alla straordinaria storia geologica delle Dolomiti.
POSSIBILITA’ DI ESCURSIONE GUIDATA PERSONALIZZATA SU RICHIESTA anche per Gruppi e Sezioni.
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COSTO ESCURSIONE PROMOZIONALE:
Adulti: 30€ comprensivi di guida e visita guidata.
Extra biglietto salita in funivia da acquistare sul posto (vedi su www.lagazuoi.it orari e prezzi della funivia Lagazuoi)
Extra biglietto salita in funivia da acquistare sul posto (vedi su www.lagazuoi.it orari e prezzi della funivia Lagazuoi)
GUIDA:
FILIPPO MENEGATTI
– Accompagnatore di Media Montagna del Collegio Guide Alpine Veneto
– International Mountain Leader UIMLA
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– Accompagnatore di Media Montagna del Collegio Guide Alpine Veneto
– International Mountain Leader UIMLA
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Cliccare su parteciperò non è sufficiente per iscriversi all’escursione.
Per iscriversi potete:
Telefonare al numero 340.7347864 o mandare un messaggio WhatsApp
Mandare una mail a info@guidealtopiano.com
Per iscriversi potete:
Telefonare al numero 340.7347864 o mandare un messaggio WhatsApp
Mandare una mail a info@guidealtopiano.com
Mandare un WhatsApp al numero 349.7846205 con scritto nome cognome (scrivere se si vuole restare aggiornati tramite WhatsApp sugli eventi di Guide Altopiano)
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MATERIALE OBBLIGATORIO:
– scarponcini da trekking
– zaino e PRANZO al SACCO
– vestiario adeguato
– borraccia con sufficiente ACQUA (almeno 2 litri a testa)
– cappello o bandana
– k-way
– protezione solari e occhiali da sole
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– zaino e PRANZO al SACCO
– vestiario adeguato
– borraccia con sufficiente ACQUA (almeno 2 litri a testa)
– cappello o bandana
– k-way
– protezione solari e occhiali da sole
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DOVE e COSA :
Località: ore 9.00 c/o Funivia Passo Falzarego (indicazione precise in fase di iscrizione)
Quando: martedì 20 giugno 2023 dalle 9.00 alle 16.30 circa
Quando: martedì 20 giugno 2023 dalle 9.00 alle 16.30 circa
L’attività comprende:
• Trekking con spiegazioni storico-naturalistiche
• Accompagnatore di media-montagna del Collegio Guide Alpine Veneto e International Mountain Leader
• Trekking con spiegazioni storico-naturalistiche
• Accompagnatore di media-montagna del Collegio Guide Alpine Veneto e International Mountain Leader
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PROGRAMMA DELLA GIORNATA:
Martedì 20 giugno 2023
• Ritrovo ore 9.00 presso parcheggio Funivia Passo Falzarego
• Escursione impegnativa (dislivello di 600 m in discesa) spiegazioni storico-naturalistiche e geologiche durante l’itinerario, contesto delle Dolomiti di Sesto, nel settore delle Alpi sud-orientali: Lagazuoi
Sosta lungo il tragitto per pranzo al sacco.
• Ritrovo ore 9.00 presso parcheggio Funivia Passo Falzarego
• Escursione impegnativa (dislivello di 600 m in discesa) spiegazioni storico-naturalistiche e geologiche durante l’itinerario, contesto delle Dolomiti di Sesto, nel settore delle Alpi sud-orientali: Lagazuoi
Sosta lungo il tragitto per pranzo al sacco.
• Rientro al punto di partenza con saluti finali previsto alle ore 15.30 circa.
Per chi vorrà III° tempo e merenda in compagnia presso uno dei rifugi della zona
Per chi vorrà III° tempo e merenda in compagnia presso uno dei rifugi della zona
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COSTO:
Il costo dell’escursione guidata 30 € a persona
– La quota comprende: servizio Guida abilitata.
– La quota non comprende: tutto ciò che non è espressamente descritto e specificato.
– La quota comprende: servizio Guida abilitata.
– La quota non comprende: tutto ciò che non è espressamente descritto e specificato.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
Telefonare al numero 340.7347864 per prenotare e per avere informazioni sul trekking.
Mandare una mail a info@guidealtopiano.com
Mandare un WhatsApp al numero 349.7846205
Mandare una mail a info@guidealtopiano.com
Mandare un WhatsApp al numero 349.7846205
Molte altre escursioni, anche personalizzate su: www.guidealtopiano.it/eventi
Vuoi trascorrere una alcuni giorni tra la #storia e le #meraviglie delle #dolomitiunesco? Guarda le #escursioni che puoi abbinare:
Giovedì 15.06 – Col di Lana https://fb.me/e/11VFo20dy
Venerdì 16.06 Monte Piana https://fb.me/e/Wv2UiYKO
Sabato 17 e domenica 18 Dolomiti Trek – https://fb.me/e/2IseQLpVb
Lunedì 19.06 – Tre Cime di Lavaredo https://fb.me/e/3xB6K0NDz
Venerdì 16.06 Monte Piana https://fb.me/e/Wv2UiYKO
Sabato 17 e domenica 18 Dolomiti Trek – https://fb.me/e/2IseQLpVb
Lunedì 19.06 – Tre Cime di Lavaredo https://fb.me/e/3xB6K0NDz
Martedì 20.06 Lagazuoi https://fb.me/e/YETh1QJB
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ABBIGLIAMENTO RICHIESTO:
– Per il trekking sono necessari scarponcini da montagna, pantaloni lunghi, k-way (impermeabile)
– Occhiali da sole e protezioni solari.- Zaino adeguato per il trasporto di tutto il necessario e di sufficiente acqua.
– Pranzo al Sacco
– Occhiali da sole e protezioni solari.- Zaino adeguato per il trasporto di tutto il necessario e di sufficiente acqua.
– Pranzo al Sacco
——– E’ richiesto uno spirito collaborativo e di adattamento. ——–
Cosa NON è incluso:
• Trasferimenti da e per Passo Falzarego
• Trasferimenti da e per Passo Falzarego
come arrivare
Parcheggio a pagamento c/0 Funivie Passo Falzarego
—————POSTI LIMITATI—————
PRENOTAZIONE FINO AD ESAURIMENTO POSTI!
Le DOLOMITI ti Chiamano!!!!
LETTURA DEL GRADO DI DIFFICOLTA’:
*FACILE: L’itinerario si svolge su strade forestali, sterrate o facili mulattiere sempre bene indicate e senza problemi di orientamento nei casi di nebbia o cattivo tempo. I dislivelli sono contenuti entro i 250-300 metri e la lunghezza dell’itinerario è compresa nelle tre ore. Si tratta di passeggiate un po’ lunghe che richiedono una scarpa sportiva da trekking, non necessariamente la pedula o lo scarpone.
**FACILE/MEDIO: L’itinerario si svolge su strade forestali, sterrate o facili mulattiere sempre bene indicate. I dislivelli sono contenuti entro i 250-400 metri e la lunghezza dell’itinerario è compresa nelle 3 – 5 ORE. Si tratta di escursioni un po’ lunghe che richiedono una scarpa sportiva da trekking o lo scarpone.
***MEDIO: L’itinerario supera decisamente le tre ore, è più complesso, si svolge su sentiero con qualche salita o discesa impegnativa ma superabile senza il supporto di attrezzatura alpinistica. Il terreno può essere sconnesso o mancare di segnali. Il dislivello massimo rimane comunque all’interno dei 500 metri.
****MEDIO/IMPEGNATIVO: L’itinerario supera decisamente le tre ore, è complesso per il dislivello che può arrivare ai 700 metri o per la lunghezza di cammino fino a 6 ore, si svolge su sentiero con qualche salita o discesa impegnativa ma superabile senza il supporto di attrezzatura alpinistica. Il terreno può essere sconnesso o mancare di segnali.
*****IMPEGNATIVO: Sono itinerari che richiedono lunga esperienza, allenamento e forza fisica da parte di chi li percorre. È necessario sapersi muovere con perizia anche nei terreni pericolosi: ghiaioni, ripidi pendii o tratti scoscesi, macchia fitta, alta e senza riferimenti, passaggi in roccia, assenza di sorgenti. La difficoltà del terreno e la distanza dai punti d’appoggio richiedono una totale autonomia. Ove indicato vi può essere la necessità di portare al seguito materiale da bivacco come la tenda, sacco da bivacco, fornello, viveri, richiede allenamento, energia e forte motivazione
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